Tradizióne s. f. [dal lat. traditio -onis, propr. «consegna, trasmissione», der. di tradĕre «consegnare»]
Nel corso degli anni ci è capitato per varie ragioni di ritrovarci iscritti d’ufficio nella schiera dei “tradizionalisti”. Una definizione che riteniamo limitante solo quando accostata a un termine fuorviante come “conservatori”, ma che non rigettiamo – anzi, che rivendichiamo - nel suo vero significato di consegna e trasmissione di saperi e di pratiche, valori per noi indispensabili al progresso e a quella “evoluzione all’indietro” alla quale amava fare riferimento mio padre.
Sono principi che nella pratica si traducono in un lavoro rispettoso della terra e di quello che ci offre: in vigna applichiamo una metodologia di tipo biologico (rame, zolfo in varie formulazioni e niente diserbo) e in cantina limitiamo al minimo gli interventi non facendo nulla di più di quanto facevano i vecchi, anche se con attrezzi più raffinati.
Il concetto base è quello della delicatezza, dalla vite fino alla bottiglia: potatura effettuata con tecniche poco traumatiche, vendemmia con attrezzature che preservino l’integrità degli acini e infine stoccaggio delle bottiglie in una stanza interrata creata per farle riposare in assoluta tranquillità fino al momento della spedizione.